Il Metodo per la Formulazione del Piano di Coppia (PFMc)

Per la Formulazione del Piano della Coppia si parte dall’assunto che il soggetto in terapia è il sistema coppia e che tutti gli elementi che il piano comprende debbano essere riferiti alla dinamica della coppia.

Per poter elaborare il Piano della Coppia è necessario che il terapeuta incontri i pazienti sia in un setting congiunto sia in un setting individuale. La valutazione della coppia si concluderà con una proposta terapeutica calibrata sulle loro peculiarità.

I primi incontri (uno o due) sono congiunti, al fine di individuare gli obiettivi della coppia, di inquadrarne le problematiche e di delinearne la storia. Il terapeuta può inoltre osservare le interazioni della coppia e muovere le prime ipotesi sulle regole alla base del funzionamento di quel sistema, i test a cui i partner si sottopongono e quelli che sottopongono, come coppia, alle altre persone.

A seguire, si offre ai partner uno spazio individuale (uno/due colloqui) all’interno del quale ciascuno può condividere con il terapeuta, in un clima di sicurezza e protezione dal giudizio dell’altro, la storia del proprio passato e i propri vissuti del presente, gettando le basi per una connessione tra esperienze fatte nel contesto primario e dinamiche riproposte nella relazione adulta. A discrezione del clinico, possono essere quindi stabilite anche due sedute individuali, nel caso, ad esempio, di povertà del materiale raccolto o di impossibilità nell’affrontare nel primo colloquio tematiche relative alla storia individuale di ciascun partner in quanto entrambi sono stati troppo impegnati nel recriminare, svalutare, accusare l’altro. Saranno necessari i colloqui disgiunti per la formulazione del piano inconscio di ciascun partner, essenziali per la stesura del piano di coppia. La storia personale di ciascuno sarà comunque rivista e condivisa nei successivi colloqui congiunti, così che la coppia possa riformulare il significato delle proprie difficoltà come coppia alla luce di una condivisione delle storie personali, uscendo così da vissuti di colpevolizzazione reciproca.

Partendo dalle informazioni emerse nel colloquio individuale e osservando il comportamento e le reazioni di ciascun partner alle comunicazioni del terapeuta, il clinico 8 formula il piano inconscio del paziente per ognuno dei componenti della coppia, e sulla base di questo piano elabora il Piano della Coppia, che può essere pensato, per certi versi, come la risultante dell’incrocio delle specificità dei piani dei due partner, della storia di coppia e delle dinamiche relazionali osservate durante i primi colloqui congiunti.

Come ultimo passaggio, la coppia verrà riunita in un incontro congiunto durante il quale il terapeuta restituirà loro quanto emerso alla luce della Formulazione del Piano di Coppia, evidenziando i circoli viziosi e quelli virtuosi, nonché il contributo individuale che ciascuno apporta alle dinamiche disfunzionali come eredità di esperienze vissute nel contesto di accudimento primario con le proprie figure di riferimento. A conclusione dell’incontro, si farà alla coppia una proposta terapeutica tarata sui suoi specifici bisogni e obiettivi.

Lascia un commento